L'investimento nelle rinnovabili e per un mix low carbon

Edison è proiettata nel futuro del mercato dell’energia: in questi anni ha consolidato un’importante esperienza e competenza nel settore delle rinnovabili e oggi la mette a frutto per continuare a crescere.

Il nuovo piano strategico di Edison sposa molti dei Sustainable Development Goals lanciati dalle Nazioni Unite e in particolare l’obiettivo numero 7 “Assicurare a tutti l’accesso a sistemi di energia economici, affidabili, sostenibili e moderni”. Infatti Edison ha deciso di puntare sulla produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, con un obiettivo del 40% rispetto alla produzione totale entro il 2030.

La linea strategica di Edison si inserisce nel contesto più ampio della nuova strategia CAP 2030 di EDF che punta a ridurre drasticamente le emissioni che derivano dalla produzione di energia e in un percorso strategico avviato già negli anni passati che vede il gas come fonte fondamentale di transizione energetica.

MIX PRODUZIONE DI ENERGIA ELETTRICA DA FONTE RINNOVABILE

MIX PRODUZIONE DI ENERGIA ELETTRICA DA FONTE RINNOVABILE

Le sfide del settore idroelettrico

L’idroelettrico è il settore chiave nella strategia di sviluppo della Società, anche in un momento di profonda trasformazione come quello attuale. In quest’ambito, il rafforzamento della posizione di Edison è avvenuto nel corso del 2016 attraverso due acquisizioni.

A maggio è avvenuta l’acquisizione di 90 MW in Friuli Venezia Giulia (Area Cellina): Edison e Alperia, divenuta tale a seguito della fusione di SEL con AEW, hanno perfezionato l’operazione per lo scambio tra le partecipazioni di Edison in Hydros e SelEdison e la partecipazione di Alperia in Cellina Energy, la società cui fanno capo impianti idroelettrici per 90 MW in Friuli Venezia Giulia. Il nucleo idroelettrico dell’area Cellina comprende 23 impianti tra grandi e piccole derivazioni per una potenza installata totale pari a 90 MW.

Sempre a maggio Edison ha aumentato la potenza installata del settore mini-idro del 35% attraverso un incremento della potenza totale installata pari a 15 MW: l’operazione di acquisto delle centrali (7 in Piemonte e 2 in Friuli Venezia Giulia) per complessivi 70 GWh di produzione media annua (pari al consumo di circa 25.000 famiglie) che facevano capo a IDREG Piemonte, ha permesso inoltre di valorizzare le sinergie con le attività che Edison ha già nelle due regioni relativamente alla gestione e manutenzione degli impianti.

E’ stato inoltre significativo l’impegno dell’azienda nello sviluppo di nuove iniziative green-field nel settore del mini-idro. Regioni di particolare interesse sono Piemonte, Lombardia e Calabria dove sono avviati iter autorizzativi su progetti a basso e medio salto.

Nel corso del 2016 sono continuati i lavori di costruzione nel cantiere mini-idro di Pizzighettone, in provincia di Cremona. L’impianto sul Fiume Adda, con una potenza di 4,5 MW e una producibilità annua di circa 18 GWh, sarà ultimato nel 2017.

Durante i lavori sono stati rinvenuti i resti di un muro e di un mulino di epoca medioevale che saranno oggetto di un progetto di valorizzazione nel corso del 2017. Il cantiere è stato inoltre interessato dal rinvenimento di un ordigno bellico della Seconda Guerra Mondiale; le fasi di disinnesco, rimozione e successivo brillamento in sito protetto sono state gestite in piena sinergia con il X° Reggimento Genio Guastatori di Cremona. Un piano di evacuazione della zona, unita all’interdizione al transito pedonale e veicolare, nonché alla sospensione del traffico ferroviario, aereo e della navigazione fluviale hanno garantito la sicurezza di persone e beni del territorio in accordo con gli Enti per il governo del territorio.

L’attenzione all’ambiente anche durante la fase di cantiere è testimoniata dalla costante interfaccia con gli enti preposti al controllo, al fine di cogliere le possibili sinergie e suggerimenti che possono derivarne. Ad esempio nello stesso cantiere di Pizzighettone i rapporti di collaborazione con AIPO (Agenzia Interregionale per il fiume Po) hanno permesso di poter gestire fasi ambientalmente delicate durante le operazione in alveo.

Nel corso del 2016 Edison è anche subentrata nella gestione dei cantieri di due progetti mini-idro di Cellina: Campolessi e Campagnola per complessivi 2 MW.

Leader dell’eolico in Italia

Le fonti rinnovabili sono parte essenziale del futuro energetico, anche in considerazione della crescente attenzione verso i livelli di consumo dei combustibili fossili e alla luce degli impegni sottoscritti in occasione della COP21. Edison si è posta l’obiettivo a medio periodo di diventare il primo operatore eolico in Italia grazie alla partnership con F2i ed EDF Energies Nouvelles e lo sviluppo di e2i energie specialiIn un contesto di mercato complesso, caratterizzato da una progressiva riduzione degli incentivi, l'efficacia nello sviluppo delle rinnovabili dipende fortemente dalle economie di scala e dalla capacità di gestire il mercato energetico e la sua crescente volatilità. In questo senso Edison, attraverso la massa critica di E2i (600 MW in esercizio per complessivi 1,1 TWh di produzione) e le proprie competenze distintive tecniche, di know-how e di energy management, è oggi uno degli operatori principali in grado di garantire affidabilità non soltanto nel breve, ma anche nel medio-lungo periodo.

Nel 2016 e2i si è confermata terzo operatore nel settore delle energie rinnovabili da fonte eolica in Italia.

In questo secondo anno di attività e2i si è consolidata, mantenendo costante l’impegno nello sviluppo dei progetti di green-field e integrali ricostruzioni, aumentando anche il numero di autorizzazioni ottenute. L’obiettivo di aumentare la capacità installata è stato portato avanti attraverso l’analisi di diversi progetti di acquisizione e fusione per diventare polo di aggregazione e consolidamento di operatori di medie e piccole dimensioni del settore delle energie rinnovabili.

Nel 2016 e2i non ha fatto investimenti in nuova potenza: a novembre ha iscritto 8 progetti alle aste per l’assegnazione degli incentivi 2015-2016. Tutti i progetti sono risultati ammissibili. Nel frattempo si è dedicata al mantenimento e all’incremento delle performance, in termini di disponibilità e di produzione, del parco esistente.

Investimento in nuova potenza eolica

A fine 2016 e2i energie speciali si è aggiudicata l’incentivo per 153 MW di nuova potenza eolica che entreranno a far parte del suo parco produttivo.

e2i ha infatti partecipato alla procedura d'asta competitiva, indetta dal Gestore dei Servizi Energetici (GSE), per l'ottenimento di nuova capacità produttiva di parchi eolici on-shore e ha visto l'ammissione alla graduatoria delle aste GSE di tutti gli otto progetti presentati per complessivi 153MW su 800MW di contingente totale.

Nello specifico, verranno realizzati 5 impianti green-field in Campania, Puglia, Sicilia e Basilicata e 3 progetti di integrale ricostruzione di parchi eolici in esercizio in Abruzzo e Basilicata per oltre 150 MW complessivi. Le integrali ricostruzioni permetteranno di sfruttare l'evoluzione tecnologica degli aerogeneratori per aumentare la producibilità degli impianti stessi e diminuire il numero delle pale eoliche sul territorio.

La nuova capacità produttiva va ad aggiungersi ai circa 600 MW che fanno già parte del portafoglio impianti di e2i, che si avvale delle specifiche competenze di EDF Energies Nouvelles nei servizi di Operation & Maintenance degli impianti.

Edison, ha lanciato nel corso del 2016 un’operazione industriale ambiziosa: diventare, insieme ai propri partner in questo settore, il primo operatore italiano nel campo dell’energia eolica.

Nei prossimi anni una grande parte della capacità eolica installata necessiterà di interventi di repowering o di integrale ricostruzione (più di 2.000 MW tra i 10 e i 15 anni). Anche e2i è interessata da questo processo di rinnovamento che dovrà essere improntato a criteri di trasparenza, affidabilità e sostenibilità.

Nel corso del 2016 Edison è stata impegnata all’adeguamento agli standard aziendali degli asset di recente acquisizione.

Attività non ricorrenti nell’ambito delle fonti rinnovabili hanno riguardato l’impianto di Farigliano (CN) che stato interessato dalla piena eccezionale del Fiume Tanaro a novembre 2016: l’evento è stato gestito dal personale in coerenza con le regole di esercizio e con le procedure di Gestione Emergenza di impianto. La Divisione è ora impegnata nelle attività di ripristino per una veloce rimessa in funzione. L’impianto fotovoltaico di Altomonte (CS) è stato oggetto, nel corso dell’anno, di attività di manutenzione straordinaria durante la quale si è proceduto a effettuare attività legate a migliorie tecniche per incrementarne la producibilità.

La transizione energetica verso le rinnovabili

Le centrali termoelettriche di Edison, alimentate a gas naturale rappresentano l’82% della produzione di energia elettrica del Gruppo e il 9% dell’energia prodotta da fonte fossile nazionale (fonte dati Nazionali, Terna).

Il 2016 è stato per Edison un anno caratterizzato, in linea con la produzione nazionale, da una produzione termoelettrica superiore di circa il 20% rispetto all’anno precedente. Tale risultato è dovuto alla riduzione dell’import dall’estero, alle condizioni climatiche e alla bassa idraulicità del periodo.

Considerando che la totalità degli impianti termoelettrici di Edison è alimentata a gas naturale, il gas si conferma per Edison come combustibile di transizione verso una produzione sempre più “low carbon”.

Nell’ottica, quindi, di dover cogliere delle nuove opportunità di mercato, le principali attività che hanno riguardato gli asset termoelettrici sono state l’ottimizzazione del parco produttivo esistente e lo studio e l’implementazione di soluzioni tecnicamente innovative, tali da migliorare le performance degli impianti esistenti e il loro posizionamento sul mercato elettrico.

Nel corso dell’anno gli impianti termoelettrici di Torviscosa, Altomonte, Simeri Crichi e Marghera Levante sono stati oggetto di attività tecniche specifiche per il miglioramento della flessibilità operativa e l’incremento dell’efficienza. La centrale di Castellavazzo, della società Compagnia Energetica Bellunese CEB Spa (in seguito anche CEB), ha subito un incendio che ha visto coinvolta la sala macchine senza alcun danno a persone e ambiente. Attualmente la Divisione è concentrata sulle attività di ricostruzione delle parti danneggiate della centrale, al fine di garantirne una veloce messa in esercizio. Edison è, altresì, impegnata a studiare opzioni di riutilizzo industriale per gli impianti che sono attualmente in stato di conservazione.

In aggiunta, nel corso del 2016 sono uscite dal perimetro del Gruppo Edison le centrali di Piombino e Milazzo. Le due centrali sono entrate a far parte di due gruppi industriali di primario livello sul territorio nazionale, che ne garantiranno la continuità produttiva e la rioccupazione dei lavoratori all’interno delle nuove realtà.